Ad un certo punto nasce il bisogno di essere se stessi, di LIBERARSI dai retaggi e da quel dolore, quasi fisico, che la mancanza di libertà comporta.
Già, i retaggi…credetemi, tutti, ma proprio tutti, ci siamo sentiti invischiati in una condizione che non ci piaceva.
Essere liberi è un gran lusso ed una faticosa conquista.
Consideriamo che i condizionamenti cominciano nel momento in cui veniamo concepiti e, in qualità di psicogenealogista, sono convinta che tale “influenza” arrivi addirittura da più lontano.
Seguendo poi il pensiero junghiano esiste un inconscio colletivo al quale tutta la razza umana attinge e che, pertanto, condiziona il nostro essere.
Passando alla psicoterapia sistemico relazionale siamo tutti parte di “sistemi”, quello familiare, aziendale, nazionale con i quali interagiamo e dai quali siamo fortemente influenzati.
E ancora, secondo Rupert Sheldrake , biologo e saggista britannico, esistono dei “campi morfici” cioè dei campi di informazione ai quali gli appartenenti alla stessa specie possono attingere tramite il cervello, paragonato ad una grossa antenna. In questo modo il nostro pensiero entra in contatto con quello di ogni altro essere umano; la conoscenza, le esperienze e persino la capacità di adattamento all’ambiente vengono cosi condivise.
A questo punto come si può liberarsi dagli altrui influssi?
Semplice, non si può.
Non completamente perlomeno, sarebbe un’utopia, l’immaginare un individuo totalmente solo, slegato da qualsivoglia rapporto con altri esseri e con l’ambiente.
Però si può imparare a distinguere quali sono Inostri PENSIERI, desideri, obiettivi e quali crediamo appartenerci ma che in realtà ci arrivano da altri .
La nostra FAMIGLIA ha certamente un’influenza potentissima, nel bene e nel male, nel programmare il nostro modo di essere.
Riceviamo due tipi di imprinting, uno intergenerazionale, consapevole e conscio e l’altro a livello transgenerazionale inconscio ed inconsapevole ed è proprio quest’ultimo quello che maggiormente “manipola“ la nostra vita. E’ come se qualcuno ci impiantasse, a nostra insaputa, un microchip con delle istruzioni.
Detto cosi può sembrare spaventoso ma se è vero che nasciamo in parte già programmati è altrettanto vero che abbiamo un’istintiva, prepotente spinta a diventare soggetti ed attori principali della nostra esistenza.
È per questo che la strada della ricerca introspettiva e della crescita personale coinvolge sempre più persone, cerchiamo di arrivare alla nostra vera essenza, il luogo in cui poter essere finalmente liberi.
Cercare la via per diventare se stessi è il solo modo per realizzarsi ed essere felici, se non lo stai già facendo, mettiti in cammino.