C’è un lavoro che ogni persona dovrebbe svolgere prima di qualsiasi altra cosa.

COSTRUIRE E ANALIZZARE IL PROPRIO ALBERO GENEALOGICO.

È un viaggio nel tempo, è un percorso di conoscenza di se stessi che non ha eguali.

Senza questo lavoro è come se vivessimo a metà: ci mancano le radici dove tutto ha origine.

Non è un modo per ancorarci al passato ma per lasciarlo andare.

Solo ciò che viene riconosciuto, portato a galla e rielaborato è pronto per essere liberato.
Al contrario diviene la nostra prigione. E continuiamo a vivere con malesseri, fastidi e fatiche che non sappiamo da dove originano.

Perché ciò che non viene portato a galla agisce di nascosto, in modo subdolo, silenziosamente e ci rende suoi prigionieri.
Tramite noi vuole essere riconosciuto.
Tramite il nostro malessere vuole essere liberato.

L’albero genealogico è il punto di partenza fondamentale per il cammino psicologico.
Mentre lavoravo al mio albero genealogico, ho compreso la strana comunione di destini che mi lega ai miei antenati. Ho la forte impressione di essere sotto l’influenza di cose e problemi che furono lasciati incompleti o senza risposta da parte dei miei genitori, dai miei nonni, dai miei bisnonni e altri antenati”.

Carl Gustav Jung, psichiatra, psicoanalista, antropologo e filosofo.

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